Il Consorzio di Vigilanza campestre è un'antica forma di associazionismo agrario che nasce nel periodo fra le due guerre mondiali e si diffonde in tutta la provincia di Bari come forma di reazione spontanea e associata della parte più sviluppata e moderna dell'agricoltura meridionale a fenomeni criminali da sempre diffusi nelle campagne del Sud quali l'abigeato, il furto dei frutti pendenti, le rapine. Queste forme spontanee di vigilanza privata associata, sono infatti diffuse in modo significativo solo nella provincia di Bari e, in particolare nel nord-barese. Esse hanno trovato un riconoscimento giuridico nell'art. 133 del T. U. di Pubblica Sicurezza che consente alle Prefetture di autorizzare anche associazioni di cittadini ad assumere guardie particolari giurate, dotate di porto d'armi.

Hanno tradizionalmente costituito anche un fenomeno occupazionale di notevole rilevanza in quanto per molto tempo hanno rappresentato, in un settore - quello agricolo caratterizzato dalla precari età del lavoro e dal sottosalario, l'unica forma di occupazione stabile e dignitosamente retribuita. Nell'ambito dei Consorzi si è sviluppato uno specifico sistema di relazioni sindacali che ha dato luogo a una contrattazione collettiva distinta da quella relativa alle aziende agricole e che ha trovato pieno riconoscimento nel D.P.R. che recepito il contratto collettivo conferendogli efficacia erga omnes. Per molti decenni questi Consorzi hanno assicurato sicurezza e legalità in un territorio, la Murgia Barese, che le forze dell'ordine messe in campo dallo Stato e dai Comuni hanno sempre fatto fatica a controllare, per le sue caratteristiche fisiche e morfologiche.